lunedì 11 marzo 2019




                                   Cristall







   Il sentiero era impervio, ma non difficile, e la bella giornata favoriva l'escursione. Non era programmata, come io non ero più abituato a certe camminate. Il dolore ai polpacci mi costrinse a fermarmi.
   Posai lo zaino a terra e mi sedetti sopra una roccia; mentre mi dissetavo, mi ritornarono in mente le ragioni per le quali mi trovavo lì, diretto verso un rifugio che avevo visitato trent'anni prima. 
   Il sentiero era come lo ricordavo: dopo un tratto nel bosco di abeti e pini, immerso nella fresca ombra, si continuava per circa due ore in una pietraia surriscaldata dal sole. 
   Con un sospiro, ricominciai a camminare. Il rifugio era la mia prima tappa. Speravo di arrivare alla mia destinazione in serata, al massimo la mattina successiva, dopo una notte trascorsa la rifugio.
   Tutto era cominciato due giorni prima. Il campanello di casa trillò due volte, riconoscevo quel tocco, era il postino con una raccomandata. Oramai era una tortura quotidiana. La mia impresa, nonostante i miei sforzi, stava fallendo. La crisi del 2007, i clienti che, a causa di essa non pagavano più, o avevano chiuso. Anche se ero un fornitore di comuni, provincie e varie altre amministrazioni, pure loro non pagavano. 
   Con un sospiro, schiacciai il tasto e aprii il cancellino. Jake mi guardò sorridendo, e disse: "Luke, coma va il mal di testa oggi? Mi ha detto che ci sei andato pesante ieri sera. Comunque, oggi è arrivata una raccomandata diversa, viene da uno studio notarile. Solitamente i notai non recuperano crediti. Quindi, aprila, magari sono buone notizie."
   "Sì!" risposi io. "Però possono comunicarti un pignoramento di immobili, ma comunque è una novità. Trenta raccomandate, trenta richieste di pagamento. E hanno ragione, ma non si può cavare il sangue da una rapa."
   Jake sogghignò, "Dai Luke, la tua impresa è saltata per una serie di coincidenze mondiali. Hai una mente brillante, ma un po' troppo orgoglioso, in un verso e nell'altro. Quindi: leggi questa raccomandata; e se son buone notizie, mi offri una bella grigliata la prossima volta che ci vedremo." 
   Salutai il postino e mi diressi verso l'ufficio. La tentazione di non aprirla e accantonarla assieme alle altre era forte, ma Jake aveva buon senso ed esperienza. Quindi aprii la busta.
   Era la convocazione da parte di uno dei più importanti studi notarili della città. Mi pregavano di contattarli per prendere un appuntamento. Sospirando sollevai il telefono.
   Tre giorni dopo stavo di fronte al palazzo settecentesco, sede dello studio notarile, un po' timoroso. La segretaria che aveva fissato l'appuntamento, mi aveva accennato che si trattava di un testamento, ma che non poteva essere più precisa. Per tutto quel tempo mi ero chiesto chi poteva avermi incluso nel testamento. Sapevo che ero stato adottato, ma la ricerca dei miei genitori naturali, era stata inconcludente. Il tutto si fermava a un uomo che mi aveva trovato neonato in un boschetto vicino a casa sua. E aveva chiamato la polizia e i soccorsi.
   Mentre entravo nel palazzo, pensai che, forse, uno dei due genitori biologici, mi aveva tenuto d'occhio e mi aveva citato nel testamento. Non mi restava che attendere. Salii rapidamente le scale e mi presentai alla reception. 

Nessun commento:

Posta un commento