Templari
Il mormorio delle preghiere in sottofondo e l'odore dell'incenso stavano per farmi scivolare nel dormiveglia. Purtroppo, se volevo studiare la chiesetta con calma, dovevo attendere che la messa solenne terminasse.
Avevo scoperto da poco la quella pieve romanica, fondata cinquant'anni dopo da un appartenete ai Cavalieri del Tempio di Salomone. La pianta della chiesa a croce romana con il braccio maggiore disposto da est a ovest, e il braccio minore da nord a sud, mostravano la mano degli architetti Templari.
La curiosità di questa costruzione, oltre la data di edificazione iniziata solo cinquant'anni dopo la fondazione dell'ordine, era la posizione troppo vicino all'Antenna Europea, costruita successivamente a questa pieve.
Questa celebrazione era particolare, era celebrata all'Ora Prima e al momento dell'Equinozio di Primavera. E il sole nascente, alla fine della messa avrebbe illuminato parte della chiesa attraverso il rosone posto a Est dietro l'altare maggiore. E, vista l'ora, la cappella era semibuia, qua e là erano accese delle candele, che permettevano la lettura dei salmi al prete che celebrava la funzione.
L'ora dell'ingresso di sua maestà il sole nella cappella era giunta e io ero pronto con una cinepresa con lenti speciali che avrebbe ripreso tutto ciò che la luce solare illuminava durante quei pochi minuti di transito.
Ormai conoscevo bene le tecniche dell'ordine. Il loro utilizzo di vernici "simpatiche", invisibili all'occhio nudo a meno che non fossero illuminate da un fascio di luce con una frequenza precisa. In questo caso, i raggi solari sarebbero passati attraverso un prisma che veniva inserito ogni cento anni al centro del rosone, in occasione dell'anniversario della posa della prima pietra della pieve.
Solo il padre priore conosceva, anche se non l'aveva mai vista, cosa sarebbe apparso sulla parete. Aveva giurato di non rivelarne mai il segreto, solo che l'attuale padre era totalmente all'oscuro di questo fatto, perché il suo predecessore era morto in un incidente stradale, quindi non aveva potuto trasmettere il segreto. Il suo successore sapeva solo che doveva inserire quel particolare prisma nel rosone.
Io ne ero venuto a conoscenza indirettamente, grazie a un carteggio epistolare tra i due padri che avevano retto quella chiesa nel diciasettesimo secolo.
Avevo scoperto da poco la quella pieve romanica, fondata cinquant'anni dopo da un appartenete ai Cavalieri del Tempio di Salomone. La pianta della chiesa a croce romana con il braccio maggiore disposto da est a ovest, e il braccio minore da nord a sud, mostravano la mano degli architetti Templari.
La curiosità di questa costruzione, oltre la data di edificazione iniziata solo cinquant'anni dopo la fondazione dell'ordine, era la posizione troppo vicino all'Antenna Europea, costruita successivamente a questa pieve.
Questa celebrazione era particolare, era celebrata all'Ora Prima e al momento dell'Equinozio di Primavera. E il sole nascente, alla fine della messa avrebbe illuminato parte della chiesa attraverso il rosone posto a Est dietro l'altare maggiore. E, vista l'ora, la cappella era semibuia, qua e là erano accese delle candele, che permettevano la lettura dei salmi al prete che celebrava la funzione.
L'ora dell'ingresso di sua maestà il sole nella cappella era giunta e io ero pronto con una cinepresa con lenti speciali che avrebbe ripreso tutto ciò che la luce solare illuminava durante quei pochi minuti di transito.
Ormai conoscevo bene le tecniche dell'ordine. Il loro utilizzo di vernici "simpatiche", invisibili all'occhio nudo a meno che non fossero illuminate da un fascio di luce con una frequenza precisa. In questo caso, i raggi solari sarebbero passati attraverso un prisma che veniva inserito ogni cento anni al centro del rosone, in occasione dell'anniversario della posa della prima pietra della pieve.
Solo il padre priore conosceva, anche se non l'aveva mai vista, cosa sarebbe apparso sulla parete. Aveva giurato di non rivelarne mai il segreto, solo che l'attuale padre era totalmente all'oscuro di questo fatto, perché il suo predecessore era morto in un incidente stradale, quindi non aveva potuto trasmettere il segreto. Il suo successore sapeva solo che doveva inserire quel particolare prisma nel rosone.
Io ne ero venuto a conoscenza indirettamente, grazie a un carteggio epistolare tra i due padri che avevano retto quella chiesa nel diciasettesimo secolo.

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